Queste inedite registrazioni sul campo, realizzate negli Anni Settanta, ci restituiscono in tutta la sua dimensione misteriosa e arcaica un rituale carico di suggestione che ci immerge nelle profondità più remote di un altro tempo e rappresentano un documento di grande valore storico.
I canti delle Confraternite, tramandati di generazione in generazione attraverso i secoli, rappresentano una delle espressioni più intense del canto corale e sapranno affascinare non solo i fedeli, i musicologi e gli appassionati di tradizione e cultura popolare, ma anche gli spiriti sensibili al fascino delle atmosfere dark.
L’Officio dei defunti, che culmina nell’incedere inesorabile del Dies irae e nello struggente unisono a voce spiegata di Io credo risorgerò, è l’espressione sublime di una fede che si erge con dignità composta e dolente umanità di fronte al vuoto raggelante della morte.
Completano il programma il Tantum ergo e lo Stabat Mater, eseguiti tradizionalmente nel corso delle celebrazioni per la Settimana Santa.