E’ la notte di Natale del 1975. Per le strade lastricate, odore di legna e castagne. Candele accese alle finestre e matasse pigre di fumo dai comignoli. Ogni cosa è immobile, cristallizzata sotto un mantello soffice di neve, in silenzio, in attesa. Alla mezzanotte in punto il rintocco delle campane della chiesa parrocchiale di S. Giacomo chiama i fedeli a raccolta per celebrare la nascita del figlio di Dio in una capanna di Betlemme. Si rinnova un rito antico, che conduce intere famiglie a ripercorrere i passi di generazioni e generazioni di gaviesi.
La registrazione, che include alcuni dei più noti canti natalizi accompagnati dall’organo a canne del 1864, ci restituisce l’atmosfera magica della festività e la profonda suggestione del rito e, nel mentre, innesca una sorprendente sensazione di straniamento, frutto della combinazione di melodie familiari con una vocalità che proviene da un tempo remoto di cui solo il nostro inconscio sembra serbare memoria.
Lo stesso misticismo accorato e intimo senso di raccoglimento animano il canto Vespri, con cui si conclude questa appassionata testimonianza di fede.
I brani: Din don din don, E’ nato il messia, Dormi non piangere, Tu scendi dalle stelle, Chi vuol provare giubilo, Ninna nanna, Nella povera capanna, Adeste fideles, Dixit Dominus, Confitebor Tibi Domine, Magnificat, Tantum ergo, Inno degli Apostoli, Via Vita Veritas